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I viaggi del Conte Oliver

(con quegli hippies dei suoi genitori)

Sudafrica 2011

27/07/2011

Che dire? partenza ore 6.20 del mattino, dobbiamo aggiungere altro? direi di no. Eviterei di soffermarmi sul fatto che Gianmarco ha vomitato , ha sternutito, non ha mangiato per tutto il viaggio facendomi pregustare ogni minuto del volo…

E’ sera ,siamo giunti a Johannesburg ma Garmin stavolta non collabora, fa i capricci e la strada per l’albergo ci tocca trovarcela da soli. Siccome sappiamo leggere ,che che ne pensi quello spocchioso del GPS, troviamo facilmente la strada di un magnifico e raffinatissimo albergo.

Il conte Oliver riposa le sue stanche membra in un letto di dolore e al mattino è un uomo nuovo.

 

28/07/2011

Gaskop 

Sandro7

Elena7

Giammy7

 

Intanto andiamo un po’ in montagna così è una cosa fatta dovessero chiedercelo poi che figura ci facciamo… ? ‘Sto posto si chiama Gaskop ed è ricco di amene cascatelle facilmente raggiungibili senza muovere nemmeno un passo o quasi.

Il conte Oliver ha ripreso fiducia nella vita e mangia due etti di pasta importata rigorosamente dall’Italia insieme alla lattina dell’olio Sasso che come si sa la vuole lì al suo posto sul tavolo. Dormiamo in uno chalet ( beh, insomma parola grossa) comunque c’è tutto al suo posto per benino.

 

29/07/2011

Sandro10

Elena9

Giammy9,5

 

Ma si sa siamo venuti per le bestie feroci e quindi ben presto ci dirigiamo verso la vera ragione di essere di questo viaggio: il Kruger National Park! Regno  incontrastato di tutte le bestie che vi vengono in mente, ditene una che c’è. Arriviamo la sera il più tardi possibile che un altro po’ ci lasciavano fuori. Staremo due notti all’Olifant, un Rest camp dentro al parco, con tre lettucci, il bagnetto e la cucina di fronte , così, all’aperto. Prenotiamo subito una serie di escursioni tipo:” che dormiamo a fare , siamo in vacanza è giusto che soffriamo il più possibile così da meritare l’agognata ricompensa una volta in loco. “ Il posto è in realtà magnifico , ci accolgono le stelle dell’emisfero meridionale in tutta la loro magnificenza e quando si fa giorno scopriamo di essere sulla riva di un maestoso fiume pieno di ippopotami che fanno il bagnetto o si rosolano al sole. Che bei ciccioni! Hanno capito tutto dalla vita…

 

30/07/2011

 

Il giorno dopo cominciamo a girare in macchina a partire dalle otto di mattina . Il conte Oliver sembra elegantemente divertito, Sandro sembra  un bimbo davanti ai regali di Natale quando vede le prime giraffe che avanzano maestose, e poi  elefanti, ora capiamo perche il campo si chiama Olifant, sono dappertutto e si fanno fotografare in tutte le pose…(ve ne accorgerete quando montiamo le foto).

Quindi ogni genere di bestia più o meno feroce si affaccia al nostro cospetto, ma ahimé manca sua maestà il leone. Sandro freme no, no, ancora questo smacco no, e da 18 anni che aspetta vendetta , è dal viaggio di nozze in Kenya che aspetta questo momento. Aspetta , aspetta ,vedrai che qualcosa arriva.

Nel pomeriggio il bravo Patrick ci porta in giro per la savana in camion, fa un freddo che si crepa e così ci avvolgiamo in copertucce che ci proteggono un po’.

Patrick è simpatico ma temo che ci siamo imbattuti in un ornitologo data la sua passione smodata per ogni singolo uccelletto che svolazza lì intorno . Si dilunga in spiegazioni estenuanti su i poveri volatili che sono di scarsissimo interesse. Tutti vogliono una cosa sola :” A Patrick facce vedé i leoni!”E’ scesa la notte e vediamo un bufalo che si aggira e giù in fondo due occhi felini brillano. Fosse lui? Il bufalo pare tranquillo….Ah, quanto si sbagliava! La sua ora infatti era già suonata e lui se la prendeva comoda ruminando con il suo insano ottimismo di pacifico erbivoro.

 

31/07/2011

 

La mattina alle 5.30 (!) imbacuccati e rassegnati ad un tour de force che non si discute , rimontiamo sul camioncino . Per quanto mi riguarda ho un piano , mi metto giù e riprendo il sogno da dove l’ho lasciato. Determinata mi avvolgo nella coperta e mi lascio cullare dal dolce accento di Patrick l’ornitologo che anche stamattina ci impartisce le sue interessanti lezioni. Ma non è decisamente il momento di dormire… Vi ricordate del bufalo? Beh, dite una prece in sua memoria perché ora riposa in pace dentro una famigliola di leoni piuttosto numerosa. Nella luce dell’alba ecco lì le loro maestà. Due grossi maschi che essendo maschi mangiano per primi (e questo non è che meravigli più di tanto noi umani) le leonesse che fra la caccia, i mariti, i ragazzini che corrono lì intorno, i panni da stirare , la savana da riassettare non c’hanno un minuto di tempo poverette. E infatti vanno avanti e indietro che fanno una pena!E poi , nell’ordine, le iene,gli sciacalli, gli avvoltoi tutti sugli alberi ad aspettare la fine del pasto delle belve per ripulire i resti. E poi rinoceronti, elefanti ,zebre e migliaia di impala, simpatici ed appetitosi cerbiatti che hanno una buffa M di Macdonald stampata sul didietro, madre natura fa le cose per bene, così i leoni non perdono tempo a girare,quando hanno bisogno di un pasto veloce vanno al fast food e con un paio di morsi se la cavano.Nel pomeriggio succede un fatto criminoso. Mentre stavamo in procinto di ammirare il panorama da uno dei pochi punti autorizzati , subiamo un furto in piena regola. Vi racconto i fatti : Sandro che è un ottimista e confida nella bontà del creato esce dalla macchina lasciando aperto lo sportello, io ignara esco e chiudo, Giammy prudente esce e chiude, una scimmia che ci osservava da tempo studiando il colpo, entra e arraffa le patatine da dentro la busta della spesa, schifando gli altri prodotti. Io strillo ,Giammy strilla, Sandro fotografa la scimmia sull’albero che si mangia le patatine con soddisfazione di entrambi. Di Sandro che ha la sua foto dell’anno e della scimmia che ha evidentemente un debole per quella marca che dimostra di conoscere benissimo.Ma la giornata non finisce mai, Sandro è impazzito di gioia e non vuole smettere di godere. La sua passione viene premiata quando allungato sulla strada passa un maestoso leone con la sua bella criniera. Da vero signore, non degna le macchine di uno sguardo e scende al fiume.Poi dopo duecento foto Sandro si decide ad andare ma immediatamente la voce gli si strozza in gola , gira la macchina e torna indietro, sembra posseduto , cerco al volo il numero di un esorcista ma non si trovano mai quando ne hai bisogno! Ed ecco il motivo di tanto entusiasmo, sua maestà è tornato ed ha portato con se la sua signora ed ora stanno lì come ad un palco all’opera godendosi l’adorazione dei turisti che si accalcano intorno un po’ plebei in effetti ma che ci volete fare noblesse oblige e loro rimangono lì magnanimi.Sono dieci ore che giriamo, mi faccio portate al campo che è parecchio più bruttarello di quell’altro. Sandro no, non può smettere e così va a cacciare elefanti da solo, o piuttosto cerca di farsi caricare innervosendoli con le sue foto. Ora anche questa sarebbe stata un’esperienza con i fiocchi da raccontare ai posteri ma decide che per oggi basta e che l’unica avventura per questa sera sarà di acquistare una maglietta ricordo del Kruger. Ma anche i migliori hanno un punto debole e quando si tratta di decidere queste cose l’eroe dei due mondi soccombe miseramente. Domani è un altro giorno.

 

01/08/2011

 

Oggi sveglia tranquilla alle 6.30 e pronti alle 8 in punto sennò poi ci sgridano se battiamo la fiacca.

Giornata intensa : prima una bella abbuffata di leoni in tutte le salse che sbranano un bufalo , che si sdraiano al sole, che sonnecchiano satolli con gli avvoltoi e gli sciacalli che si aggirano in attesa del loro turno…

Manca l’ultimo dei big 5: sua maestà il leopardo , ma sì, potete anche non crederci ma abbiamo visto anche lui che si ergeva su un’altura in compagnia di un piccolo. Giammy che di queste cose se ne intende lo ha studiato a lungo e poi ha sentenziato:” non è un leopardo è un ghepardo , la testa è più piccola ed è molto più elegante del leone che si sa è un po’ burino con tutti quei capelli in testa e notoriamente maschilista ,desse mai una mano a preparare la cena”.

 

2/08/2011

Oggi potremmo definirlo il leopardo day . E sì, l’abbiamo visto allungato su di un ramo dentro ad un folto albero  che si sbranava allegramente un’ impala. La gente è impazzita e pure noi siamo impazziti. Rimaniamo due ore immobili in mezzo alla strada , ci prendiamo un bel vaff… da parte di una turista seccata ,che non riusciva a passare.

Poi gira di qua, gira di là decidiamo di  tornare indietro di un bel pezzo ,imboccando una stradina che non veniva più usata da anni .Così ci imbattiamo in un branco di bufali che erano andati a trovare un mastodontico rinoceronte, che si è messo pazientemente in posa per farsi fotografare.

 E’ sera sono un po’ sbronza, domani sveglia alle 4 per l’ultimo morning drive prima di lasciare il Kruger. Domani pomeriggio emigriamo nello Swaziland a fare non si sa bene cosa ma pare ci siano belle cose da comprare e una valle bellissima da vedere. Chissà?

 

3 /08/ 2011

Sandro6,5

Elena6

Giammy5,5

Levataccia inutile buona solo per prendersi una bronchite. Gli animali a quell’ora e con quel freddo erano tutti a letto e non si sono fatti vedere. Io circondata da crucchi infreddoliti non avevo diritto alla copertina e sono rimasta lì tre ore al gelo fino a che gli organi interni hanno raggiunto la temperatura di Helsinki a febbraio.Sandro felice viaggiava accanto al guidatore e scattava le sue foto a non si sa cosa visto che non c’era nemmeno un babbuino.Giammy viaggiava vicino ad un ragazzetto con cui condivideva la copertina, siccome non c’erano animali lui piuttosto che annoiarsi ha preferito addormentarsi con la testa ciondoloni rischiando di andare lungo ad ogni curva.Di ritorno in camera avevo talmente freddo che non articolavo nemmeno le parole sembravo un telegrafo impazzito, così ho cominciato a mangiare come un cinghiale per rimettere a posto l’organismo a corto di calorie.Finalmente dopo giri vari siamo nello Swaziland staterello a monarchia assoluta che scopriamo in ottima salute e pieno di ricchezze più o meno ben distribuite. Dormiamo in uno chalet bellissimo stile casa di Pippi Calzelunghe il tutto di proprietà di una bianca dall’aria un po’ folle che vive circondata da cani e cavalli . Centri commerciali pieni zeppi di gente, supermercati fornitissimi, gente ben vestita e dall’aria agiata , bambini in divisa che tornano da scuola. Decisamente noi europei abbiamo le idee confuse sull’Africa e tendiamo a generalizzare facendo un gran minestrone e in qualche modo non capendo proprio niente di questo immenso continente. Andiamo a mangiare al Maladela’s il ristorante più “in” della zona. Sandro viene colpito dalla bellezza misteriosa della cameriera e soprattutto dal suo didietro a mandolino … Quando l’ammaliante creatura ha visto la sua carta di credito gli ha sussurato :”Oh credit card, would you come with me?” Lui con un singulto, in trance l’ha seguita ma lei crudele si è fermata alla cassa e l’ha liquidato con uno scontrino… Povero e pensare che si è bevuto l’ira di Dio pur di avere motivi per chiamarla al tavolo. Anyway… E ho detto tutto. Qui, l’unico serio è il Conte Oliver che non perde il suo aplomb, in nessuna circostanza…

 

4/08/2011

Shopping nello Swaziland… Ne sentivamo il bisogno. Per un giorno lasciamo perdere le bestie e ci dedichiamo all’artigianato. Compriamo di tutto, pareo, batik, bongo ,cuscini,e per un pelo non ci portiamo via pure la cameriera che ha rubato il cuore a Sandro. Non si sa bene dove infileremo il bongo anche se avrei un’idea o chi lo suonerà già vedo la pelle di vacca che lo ricopre tarlarsi in mansarda, ma Sandro sembrava averne bisogno così lo abbiamo accontentato. Torniamo in Sud Africa e attraversiamo la Zululand . Ho serie difficoltà a farmi capire dalla cameriera di un fast food che come si sa sono da sempre il mio punto debole linguistico. Arriviamo al nostro suntuoso albergo da bianchi viziati dopo che Sandro a cercato invano di farci apprezzare le gioie del vivere zulu che noi da veri superficiali non riusciamo a capire. Questo albergo è surreale soprattutto se si pensa a dove ci si trova, la padrona è una cicciona bionda che parla con un accento bizzarro ma forse sono io che perdo i colpi. Il prossimo anno voglio andare a Lecce sono stufa di mettermi alla prova con i 2000 accenti inglesi del mondo.Non ci sono ristoranti nei dintorni e così ci ritiriamo nella nostra camera extra lusso con bagno a vista e sovrabbondanza di cuscini e ci cuciniamo una parca cena con il nostro fornelletto a gas da veri pezzentoni. Non ve se può portare da nessuna parte, buzzurri!

 

5/08/2011

Sandro7

Elena6

Giammy5

Andiamo in un parco che si chiama in un modo e si scrive in un altro. Il parco ce l’ha messa tutta per essere carino ma dopo il Kruger nessuno può reggere il confronto. A parte la complicatissima burocrazia per entrare il resto lascia un po’ a desiderare. Ci sono rinoceronti in quantità ,un bel po’ di zebre ,un tot di giraffe, qualche gnu, un paio di cani selvatici con collare in tinta con la pelliccetta che facevano un po’ pena ma poi niente altro, diciamolo un po’ deludente. Il vero spettacolo è l’albergo che è tutto un tripudio di rosso e nero ed oggetti completamenti inutili messi ovunque. E’ la fiera del superfluo con quadri sensualissimi di ballerini di tango e mugs con la faccia di Elvis che hanno entusiasmato il conte Oliver che ne ha ordinato un paio di dozzine per la sua casa in città. Il bagno poi, aperto e senza porte , immenso con due lavandini e doccia talmente grande da far pensare ad un autolavaggio. Noi come al solito abbiamo usato tutto questo splendore a modo nostro mettendoci a cucinare sul pavimento pasta e uova strapazzate e per finire un buon caffè. Per non parlare della connessione Wi-fi gratuita che abbiamo ampiamente sfruttato con numerose incursioni in internet. Giammy è rimasto in albergo a godersi lo spettacolo lasciandoci uscire da soli nelle tristi vie immerse nella notte.

 

6/08/2011

Sandro8,5

Elena9

Giammy8

Stamattina abbiamo lasciato a malincuore il nostro originalissimo albergo e abbiamo percorso i pochi chilometri che ci dividevano da Santa Lucia una località marina che si trova vicino ad un grande parco compreso fra il lago omonimo e il mare.Finalmente si va al mare , come al solito il mare di inverno, quello serio senza grilli per la testa, però magnifico. Ce n’è per tutti i gusti: rocce sbattute dalle onde e spiagge bianchissime che si affacciano sull’Oceano Indiano. Una curiosità, a Capo Vidal, la località con la spiaggia immensa, pare abbiano girato la pubblicità del bagnoschiuma Vidal appunto con il cavallo bianco che corre nel vento . Forte, no? Siamo andati in albergo che si trova al centro di Santa Lucia cittadina di bianchissimi sudafricani talmente bianchi da sembrare trasparenti. Il signore del bed and breakfast è gentile e perde tempo ad illustrarci giri ed attrazioni che ovviamente abbiamo già fatto con la meticolosa organizzazione di Sandro. La camera è stupefacente a suo modo con grandi poster di bufali e tappeti leopardati ma il sado-maso dell’albergo precedente ha fatto breccia nei nostri cuori e tutte ‘ste tendine e ‘ste copertine in stile vittoriano ci sgomentano un po’.La mattina quando ci svegliamo ci accorgiamo che per fortuna la legge della giungla ha la meglio sulle menate della società inglese locale che si atteggia come se vivessero nel Kent. Sul vialetto all’ingresso dell’immacolato bed and breakfast di pura razza ariana c’era una cacatona di ippopotamo che cantava la gloria del creato. Ahhhh che goduria. Bravo Hippo! Andiamo a mangiare all’Ocean Basket ristorante di pesce in stile anglo –africano più anglo che africano dove gli unici avventori sono bianchissimi bianchi serviti da neri leggermente disgustati da tanto pallore. Come dargli torto tutti ‘sti visi pallidi mezzi sbronzi non erano confortanti a vedersi. Mi domando come hanno fatto per tanti anni ad avere la meglio sul popolo sudafricano. Mah!

 

7/08/2011

Oggi mare, meraviglioso mare, tutto il giorno al mare su spiagge immense e panorami da sogno ed è inverno! l’estate deve essere incredibile, con il sole e il mare trasparente. Siamo rimasti sulle spiagge di Santa Lucia tutto il giorno cucinando pasta e caffè da veri burini italiani ,d’altronde c’erano anche molti burini sudafricani che schiamazzavano allegramente. Alcuni facevano il bagno malgrado tirasse una discreta gianna e l’atmosfera era di assoluto relax.Il non plus ultra è stata la spiaggia sull’estuario del fiume con i pescatori che tentavano invano di catturare pesci inesistenti ma che si divertivano comunque, le dune magnifiche e le onde altissime. Un sogno. La sera ristorante Braza in un mix di nazionalità Brasile,Portogallo, Angola,in realtà era carne allo spiedo e patatine fritte, come in tutto il resto del mondo .

 

8/08/2011

Sandro5

Elena4

Giammy3

Dopo aver vagato inutilmente in cerca di cose nuove da vedere come zulu in costumi tradizionali o simili, ci siamo imbattuti nell’ennesimo mercato di prodotti artigianali e Sandro finalmente ha comprato la sua maschera privata dato che quella avevo comprato io nello Swaziland non lo convinceva granché. Poi Durban da dove prenderemo il volo per Port Elizabeth . La città ha dei problemi innegabili ma il lungomare è carino. Ho avuto modo di fare la mia ennesima figura di merda con il fattorino dell’albergo: non trovandomi spicci sudafricani ho pensato bene di dargli 2 euro credendo di farlo contento ma il ragazzo schifato, ha fatto cadere la moneta in terra davanti alla porta della camera. Ha ragione mamma quando dice molto più fine niente. Vabbe’ di figuracce finora ne ho infilate talmente tante che una in più non può far male.La sera dopo una breve incursione nei bassifondi tanto per provare il gusto del pericolo, ci siamo codardamente ritirati in un ristorante per bianchissimi turisti dove abbiamo mangiato crostacei e cozze dal sapore sospetto .Ho temuto parecchio le conseguenze ma il mio vaccino antitifo per fortuna pare che tenga.

 

9/08/2011

Sandro8

Elena7,5

Giammy8-

Sveglia alle 4.30 che è sempre un piacere volo per Port Elizabeth tranquillo e senza vomito. Poi la sorpresa invece di una potente macchina adeguata all’ambiente,ci siamo ritrovati la macchina di Minnie dove i bagagli ci vanno appena a patto che gli umani corrano dietro. Gli ammortizzatori erano scarichi (si dice così ?) e io ho riportato nello stomaco le conseguenze di un ennesimo safari in macchina per le rosse strade dell’Addo National Park . Il posto è magnifico ma gli animali sono pochini. Parecchi gli elefanti che sembravano intenzionati ad alzare la nostra macchinetta rosso Walt Disney come se fosse un giocattolo. Ma l’abbiamo scampata anche stavolta. La casetta è bella ma ci siamo scordati di fare la spesa così ci siamo dovuti accontentare di quello che c’era nel supermarket del campo. Il conte Oliver che in un’altra vita era probabilmente un santone indiano (il che spiegherebbe molte cose..)si è scoperto amante della soia, cibo vegetariano per gente colta e raffinata come il conte infatti è.

 

10/08/2011

Addo National Park dicevamo appunto . Diciamolo siamo un po’ stufi di non scendere mai dalla macchina, persino Sandro sembra provato malgrado il suo entusiasmo per gli elefanti sia immutato e continui a fotografarli come se fossero suoi figli prediletti ..ve ne accorgerete.Abbiamo vagato per un po’ e poi siamo fuggiti dal parco e siamo andati al mare e verso la civiltà . Onde tremende e porto in lontananza non un granché ma è pur sempre mare. Siamo andati a fare provviste di cibo italico e la pasta Divella con olio di oliva ci hanno ridato un po’ di fiducia. Ormai la bocca sa dello sterco che gli elefanti lasciano lungo la strada con i simpatici scarabei stercorari che rotolano le loro palle di cacca guadagnandosi così il rispetto delle guardie del parco che gli hanno dedicato poster e quadri. Poi di nuovo dentro al parco . Stavolta abbiamo una casetta di legno con dentro l’essenziale e un bel po’ di api mezze morte che si affastellavano festose al nostro arrivo. Noi brutali conquistatori le abbiamo fatte fuori con scarpate e micidiali zampironi. Gianmarco ha ritrovato il buonumore che i suoi due etti di pasta di solito gli danno e io mi sono buttata sul letto a leggere un buon libro. Sandro che ha resistito a farsi la barba per 15 giorni ha finalmente capitolato dato che tutti i bambini sudafricani avevano cominciato a spedirgli letterine pensando fosse Babbo Natale in vacanza premio.

 

11/08/2011

Sandro9

Elena10

Giammy9

Dove siamo oggi? Il nome del parco mi sfugge poi l’aggiungo,( Tsitsikamma) comunque procediamo verso Cape Town seguendo la costa oceanica che è un piacere. Oggi si cammina e così passeggiamo sulla spiaggia battuta da onde altissime, cosparsa di conchiglie meravigliose che io e il conte Oliver, che siamo ecologisti convinti, vorremmo rimanessero al loro posto ma che Sandro, a caccia di souvenirs di ogni genere, saccheggia impunemente malgrado le nostre proteste. Vorrà dire che lo denunceremo alle autorità competenti. Raggiungiamo il nostro nuovo alloggio che è un sogno con la terrazza proprio sull’oceano con le onde che si infrangono ed è tutto perfetto. Ci sono dei sentieri e finalmente lasciamo la macchina e camminiamo un po’ dato che gli unici animali feroci qui sembrano essere delle lontre un po’ orbe e dall’aspetto piuttosto miserello che si nascondono sotto gli scogli cercando di schivare gli umani. Sandro si addentra nel sentiero delle lontre che viene definito pericoloso e non adatto ad escursionisti poco esperti (quindi a me). Ma chi li legge i cartelli ? Se sono scritti in inglese e in Afrikaans poi, figuriamoci. E così andiamo che è un piacere, per un po’ ce la facciamo agevolmente , poi la faccenda si va complicando sempre di più con la fanga a mezza gamba e le rocce che ci sbarrano la strada coperte di allegre impronte di leoncino gialle come a dire:” coraggio non vi siete sbagliati se volete arrivare alle cascate dovete proprio spezzarvi l’osso del collo!” Sandro pronuncia le fatidiche parole:”Arriviamo fino a là” Fino a là consiste nel superare uno sbarramento roccioso che neanche Messner . Io rinuncio, il conte rinuncia , la lontra nascosta sotto lo scoglio ha rinunciato già da un pezzo e ci guarda stupita, ma Sandro continua. Lo vedo dondolarsi sul costone roccioso con un piede nel vuoto e una mano in cerca di appigli che non ci sono. Poi per fortuna un pensiero solitario gli trapassa la mente:”Se mi spezzo il collo in Sud Africa, la protezione civile locale sarà in grado di costruire una barella con un telo e due bastoncelli?” Il dubbio lo rode e così rinuncia all’impresa, fino alla prossima, però. Quest’uomo non è mai domo e così il conte Oliver propone di sparargli con il bromuro con cui hanno sparato all’elefante impazzito dell’Addo National Park* . Ma neanche quello funzionerebbe. Un cartello annuncia chiaramente che il ponte in sospensione è chiuso , che devono rinunciare anche i più valorosi e che mi dispiace non ci potete andare perché vi ammazzate rovinando sulle rocce sottostanti. “Sciocchezze”, dice Sandro e così lo seguiamo in quello che promette essere un sentierino per famiglie. Sali e scendi delle belle scale tranquille si arriva ad un divieto bello chiaro che dice :”non si può passare” in due lingue. Sandro passa ugualmente. Il conte si ferma e riposa, io seguo il folle e lo trovo trionfante sul ponte sospeso dondolante sull’abisso sottostante. Data la follia perdo la pazienza e lo abbandono al suo destino . Il conte costernato dal mio scarso interesse per la sorte dell’eroe si precipita per salvare il suo genitore per poi coprirlo di ingiurie peraltro più che meritate. E’ sera chi dorme sul divano letto? Intanto birra e patatine di fronte all’oceano . Se questo non è il paradiso. * Il maschio dominante di un branco di elefanti era un certo Hapoor che ha castigato tutte le femmine disponibili raddoppiando la popolazione degli elefanti in una ventina d’anni. Un grande insomma , pare che fosse un gran piantagrane e avesse fatto fuori una femmina evidentemente più ritrosa o più racchia delle altre a colpi di zanna fino a finirla. Nessun altro maschio riusciva a spodestarlo e quando oramai anzianotto uno dei suoi discendenti l’ha detronizzato, lui è diventato un pazzo furioso andandosene per conto suo a scardinare palizzate a prova di elefante ma non a prova di Hapoor, I rangers del parco che evidentemente non vedevano l’ora di impagliarlo l’hanno fatto fuori e ora il suo capoccione con la sua orecchia mozzata da un perfido cacciatore è appesa nel museo in suo onore dell’Addo National Park. Gli hanno dedicato pure una pozza nel parco. Che personaggio ,eh?

 

12/08/2011

Sandro7

Elena7,5

Giammy7

Stamane ancora qualche sentiero a Tsitsikamma e la vista inquietante di un gigantesco babbuino che mangiava i biscotti appena rubati ai campeggiatori come se stesse guardando una partita allo stadio. Giuro sembrava un uomo e neanche troppo brutto così seduto sul bordo della strada..Il buon Darwin aveva le sue ragioni evidentemente.Siamo a Knysna il paradiso dei ricchissimi bianchi sudafricani con le ville sull’oceano e le township fatiscenti a pochi chilometri. L’ingiustizia di questa evidente diseguaglianza colpisce ma pare la si dia per scontata. Non si riesce a capire se ci sia l’impegno per risolvere il problema e l’impressione è che i bianchi lascino ai neri la fatica di risalire faticosamente la china e che loro li guardano dall’alto senza incoraggiarli poi granché. Ma forse mi sbaglio ,tutti stanno facendo del loro meglio e siamo noi che non capiamo gli immensi problemi da sanare. Oggi di nuovo l’Ocean Basket di cui Sandro è un convinto sostenitore. Il conte Oliver ha preferito consumare i suoi pasti in camera dato che è evidentemente troppo nobile per quel cibo plebeo: Fish and Chips , ma che orrore!” Battista presto del cibo italico per il conte ! e che sia cucinato espresso che non voglio niente per lui se non la più alta qualità. E che la pasta la si faccia venire dall’Italia appositamente per carità che con questi fornitori locali non si può mai sapere!!”

 

13/08/2011

Sandro9

Elena9

Giammy8,5

Dopo essere stati coccolati da una romantica lady inglese costernata dal fatto che non mangiassimo eggs and bacon a colazione abbiamo lasciato Knysna e ci siamo diretti ad ovest verso un nuovo parco dal nome stranuccio De Hoop . E’ una landa sconfinata chiusa fra le montagne e l’oceano, con dune bianchissime e parecchi struzzi. Il tempo è di merda piove e fa freddissimo ma noi ci consoliamo al pensiero di una bella casetta che ci attende. Prima però visitiamo una cittadina che la guida definisce di alto interesse artistico decantandone monumenti e chiese manco fossimo a Firenze. Battutaccia eh? Comunque la faccenda si rivela modesta buona soprattutto per farci la spesa. Ci riforniamo di ogni genere di conforts soprattutto vino, pasta e cioccolata e poi le immancabili patatine che sono alla base della nostra dieta quotidiana . Il posto in cui siamo diretti è evidentemente dimenticato da Dio e dagli uomini. La casetta non la troviamo subito e quando la troviamo restiamo prima piacevolmente stupiti dalle dimensioni generosi dei letti e della camera e poi costernati dalla totale mancanza di un bagno. Noooooooooooo! Questa non ci voleva !!!!Dovrò dividere il bagno con i babbuini della zona che si sa mangiano tutto quello che trovano nelle macchine dei turisti e poi si chiudono al bagno e ci stanno le ore. La cucina mi lascia perplessa è apparecchiata come per un pranzo di gala e io parto subito con le mie illazioni polemiche del tutto gratuite circa la scostumatezza di una fantomatica banda di ruba cucine che si è accaparrata tutto lo spazio per gozzovigliare alla faccia nostra. Poi mi rendo conto di aver preso una cantonata quando vedo che nessuno usufruisce di tutto quel ben di Dio e che il personale del parco ha apparecchiato solo per chi vuole approfittarne. Mi sento un verme anche perché per una volta Sandro aveva ragione e mantenendo la calma mi ha tranquillizzato quando già stavo dando di matto. Comunque il bagno non c’è e ciò non può passare inosservato considerando che devo dare un voto all’alloggio . Il mio voto è 6,5 perché la faccenda è caratteristica ma la natura a volte deve pure sapersi dare una grossa regolata. In conclusione Sandro mi sta sottoponendo ad una doccia scozzese prima trine e merletti persino sulla tazza del cesso e poi la latrina in mezzo alla savana. Voglio una via di mezzo, giusto Conte?. Ma il conte ha mangiato la sua pasta e si crogiola beato nei suoi giuochi di fanciullo un po’ beota…

 

14/08/2011

Oggi grande rivalsa del roundwel nella savana. Il mattino si sa fa vedere le cose sotto un’altra luce e così mi sono accorta che il bagno in fondo c’era ,era giusto dietro l’angolo, bastava fare pipì appoggiati al muro con vista sulla laguna piena di meravigliosi uccelli. La cacca dei babbuini era ovunque perché proprio la pipì mia dovrebbe disturbare madre natura sono io pure una creaturella di Dio. Comunque ho rivalutato tutte le facilities offerte dal parco e ci siamo goduti lo spettacolo. Poi grande passeggiata sulle dune a bordo dell’oceano che si infrangeva svelando conchiglie e panorami mozzafiato. C’erano le balene che affioravano a pelo dell’acqua perché questa è la stagione dell’amore e loro stavano proprio lì davanti a noi a fare il sentimento. Bello ,bellissimo.Quindi siamo andati a punta Aghullas dove c’è un faro che sembra una roba semplice ma non lo è. Quando la signorina sorridente ci ha fatto firmare una liberatoria a tutti e tre forse un sospetto poteva anche venirmi, ma ho sottovalutato . Il faro di per sè’ non era alto solo che la cima era raggiungibile solo con una serie di scale a pioli che si sa finché vai su sembra niente ma quando devi scendere è un altro paio di mutande. Il conte Oliver si è sentito mancare quando ha saputo che doveva salire da solo e non c’era una squadra di sherpa pronti a sorreggerlo. Il suo umore peraltro già incattivito dalla passeggiata mattutina che aveva costretto il suo corpo al ( che si sa nuoce gravemente alla salute), è peggiorato ulteriormente. Ma poi dato che il conte è benevolo e generoso con i suoi sottoposti ci ha perdonato e ha ripreso a dire le facezie che più gli si confanno.Poi Hermanus che dal nome si capisce che può essere solo di razza ariana e infatti così è. Più che in Sud Africa pare di essere in Germania o giù di lì. Comunque grande guesthouse con tripudio di tende e cuscini e poi nelle vie deserte ma very safe della cittadina abbiamo cenato di nuovo all’”Ocean Basket” e meno male , perché ce la siamo arrischiata con la cucina made in Italy del buon Fabio! Ma chi è Fabio? Non lo so, non ci siamo andati!

 

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